Il rumore della progettazione grafica.

Simone Dragonetti
Simone Dragonetti
Marketing Manager

“Un albero cade nella foresta, ma nessuno è lì a sentirlo: ha fatto davvero rumore?”
Questo famoso paradosso filosofico interroga il legame tra realtà e percezione: un evento che nessuno ha visto, ascoltato o raccontato… può considerarsi davvero accaduto?

Nel mondo della comunicazione aziendale, la domanda si ripresenta con la stessa forza:
un’azione che non viene comunicata in modo chiaro ed efficace, può dirsi davvero compiuta?
Anche i progetti aziendali più ambiziosi – se non comunicati nel modo giusto – rischiano di rimanere silenziosi come quell’albero nella foresta.

L’antilingua

Prendiamo in esame la comunicazione interna ed esterna di un’azienda. I documenti ufficiali e formali servono a trasmettere informazioni fondamentali a pubblici diversi, hanno quindi un ruolo centrale. Eppure, questi documenti spesso falliscono proprio dove dovrebbero essere più efficaci: nella forma e nella presentazione. Il risultato? Il messaggio si perde.

Italo Calvino parlava di “antilingua” per definire un linguaggio burocratico e spesso ambiguo: l’opposto della chiarezza.
Anche se negli ultimi anni la scrittura è diventata più accessibile, la forma grafica di questi documenti rimane spesso trascurata.

Dovremmo sempre ricordare che lo scopo di un documento – come quello di un video, un’immagine, un sito – è comunicare qualcosa con chiarezza. E l’impaginazione gioca un ruolo chiave in questo: rende il contenuto comprensibile e digeribile.

Un documento ufficiale non deve per forza essere un blocco di testo nero su bianco, fittissimo, in corpo minuscolo, senza respiro né immagini.
Il nostro compito, come studio, è proprio questo: rendere leggibili e fruibili anche i documenti più tecnici.

I bilanci di sostenibilità

Torniamo al paradosso iniziale per introdurre un documento specifico: il bilancio di sostenibilità.
Questo report ha un ruolo cruciale: formalizza e rende pubblici gli impegni extra-economici di un’azienda, in ambito sociale e ambientale.

È uno strumento trasparente, che mostra a tutti gli stakeholder (cioè persone o gruppi che hanno un interesse verso l’azienda) quali azioni concrete sono state intraprese per contribuire a un modello di sviluppo sostenibile.

I contenuti si collegano agli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, un programma globale che punta a migliorare la qualità della vita, tutelare il pianeta e promuovere uno sviluppo equo e inclusivo.

Un’azienda che redige e comunica un bilancio di sostenibilità dimostra di guardare oltre il profitto. Racconta un’identità, una visione, dei valori. E questo crea fiducia.

Tuttavia, proprio perché il documento contiene dati tecnici, tabelle e grafici, è fondamentale lavorare sulla forma visiva per facilitarne la lettura e amplificarne l’impatto comunicativo.

Case Study: ITALPIZZA.

Recentemente abbiamo collaborato con ITALPIZZA alla progettazione grafica del loro bilancio di sostenibilità.

Dopo aver ricevuto i testi, abbiamo lavorato insieme attraverso call e consulenze per comprendere bene cosa volessero comunicare e come. Il risultato è stato un prodotto coerente ed efficace.

L’impaginazione di un documento di questo tipo deve rispecchiare la brand identity dell’azienda e allinearsi al suo ecosistema visivo.
Abbiamo quindi iniziato dalle scelte più tecniche: il font, la sua dimensione, gli interspazi, la gerarchia visiva.

Ma anche gli elementi meno tecnici hanno un impatto decisivo: fotografie, icone, colori rendono il documento più umano e più vicino.
Italpizza ci ha fornito immagini autentiche della propria realtà produttiva, che abbiamo inserito per dare ritmo alla lettura, ma anche per mostrare visivamente ciò che altrimenti andrebbe solo descritto.

Conclusione

Un documento può contenere dati di grande valore, ma se non viene progettato per essere letto e capito, rischia di restare invisibile.
L’impaginazione è ciò che dà voce alla caduta dell’albero, affinché possa essere ascoltata e compresa.

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